Il 2019 è il secondo anno più caldo dal 1880

A livello planetario il 2019 è l’anno più caldo dell’era moderna: la conferma arriva dal Climate Change Service del Programma Copernicus per l’Osservazione della Terra, gestito dal ECMWF (European Centre for Medium Range Weather Forecast) per conto della Commissione Europea, con lo scopo di studiare i cambiamenti climatici a livello planetario, con specifico focus sul continente europeo. Ma cosa dice il rapporto diffuso dall’ente europeo? Ci racconta una situazione che lascia spazio a pochi dubbi: le temperature medie planetarie stanno velocemente galoppando verso valori via via sempre più alti.

ANNI BOLLENTI

Gli ultimi 5 anni (media quinquennale) sono i più caldi, a scala globale, dell’ultimo secolo e mezzo, e rispetto alle media del periodo 1850-1900 (considerata anche come la temperature di riferimento dell’era pre-industriale), sono stati di circa 1,1 gradi più caldi. L’anno più caldo dell’era moderna rimane il 2016, al secondo posto il 2019 e poi a seguire, nell’ordine, 2015, 2017 e 2018. Insomma, le ultime 5 annate sono state le più “bollenti” di sempre. Quindi, dopo il temporaneo rallentamento osservato tra il 2003 e il 2012, le temperature medie planetarie hanno ripreso a salire molto rapidamente, tanto che risulta impressionante il contrasto con quanto pubblicato, appena pochi anni fa, nell’ultimo Rapporto del IPCC: nel 2014 infatti lo scarto delle temperature medie planetarie rispetto al valore di riferimento dell’era pre-industriale (1850-1900) era di “appena” 0,78 gradi!

I ricercatori europei, analizzando le temperature dell’ultimo anno, sono giunti ad altre sorprendenti conclusioni. Le regioni del Pianeta che hanno mostrato le anomalie (positive) di temperatura più marcate sono l’Alaska e la regione artica, il che spiega anche perché la superficie dei ghiacci artici, alla fine dell’estate, sia scesa su valori quasi record: solo nel 2012  la Calotta Polare Artica si era rimpicciolita più di quanto abbia fatto nel 2019! Caldo record anche in Europa, dove il 2019 risulta essere addirittura l’anno più caldo in assoluto dell’era moderna, davanti a 2014, 2015 e 2018. A tutti questi dati si aggiungono le analisi del CNR, secondo cui in Italia il 2019 è il quarto anno più caldo degli ultimi due secoli: dal 1800 solo 2018, 2015 e 2014 sono stati più caldi.  

CRESCONO ANCHE I GAS SERRA

Il caldo anomalo dell’ultimo anno è stato accompagnato da un contemporaneo incremento delle concentrazioni in atmosfera di anidride carbonica, stimato, dai ricercatori dell’Università di Brema per conto del Programma Copernicus, in circa 2,3 ppm (parti per milione in volume): ciò significa che oramai le concentrazioni atmosferiche di questo importante gas serra si aggirano attorno ai 410 ppm. L’aumento della presenza di CO2 in atmosfera è stato quindi più marcato che nell’anno precedente (nel 2018 era cresciuta di circa 2,1 ppm) ma, per quanto rapido, non è stato intenso quanto nel 2015, quando le concentrazioni di questo gas sono cresciute di circa 2,9 ppm, complice anche un intenso episodio di El Niño, fenomeno meteo-climatico capace di favorire un aumento dell’anidride carbonica in atmosfera, soprattutto perché favorisce il divampare degli incendi nel Sudest Asiatico e, attraverso le anomalie climatiche che scatena, riduce l’assorbimento vegetale di questo gas.

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